Pensare globalmente, agire localmente
Trasformare la scuola in un presidio di equità, ascolto e partecipazione
Condividere le esperienze e le competenze può realmente contribuire al miglioramento personale e collettivo? Per Silvia Zaghi, docente Fellow 2024 di Teach For Italy, la risposta è certamente “sì”. Laureata in Scienze della Formazione Primaria all’Università degli Studi di Bologna, Silvia ha intrapreso il percorso di Fellowship con il desiderio di ampliare il proprio impatto educativo e di far parte di una comunità professionale che crede nella scuola pubblica come spazio di crescita e trasformazione.
Già inserita da anni nel mondo scolastico, ha trovato nella Fellowship l’opportunità per affinare strumenti e sguardo, scoprendo quanto sia essenziale creare un contesto in cui ogni bambino e bambina possa sentirsi accolto, ascoltato e parte attiva del gruppo. Oggi la sua aula è un luogo in cui il dissenso è riconosciuto come occasione di riflessione, le emozioni trovano spazio e le opinioni vengono valorizzate come punto di partenza per costruire consapevolezza e visione del futuro.
Grazie a Teach For Italy, Silvia ha ampliato il suo orizzonte: dalle connessioni con gli e le altre Fellow in tutta Italia, alla possibilità di confrontarsi con realtà internazionali, dalle attività di formazione condivise alle occasioni di leadership all’interno del proprio istituto. La sua è una testimonianza concreta di come, anche nei contesti più sfidanti, si possa lavorare per trasformare la scuola in un presidio di equità, ascolto e partecipazione.

Quali erano le tue aspettative all’inizio del programma di Fellowship di Teach For Italy e in che modo si sono evolute nei primi mesi?
All’inizio del programma di Fellowship di Teach For Italy pensavo che mi sarebbero state fornite conoscenze e competenze utili per migliorare la mia pratica didattica come docente, anche derivanti dall’esperienza di altri paesi partner.
Fin dalla partecipazione alla Summer School ho avuto modo di comprendere che questo percorso è molto altro e di apprezzare quanto trasversale sia l’impatto che Teach For Italy si prefigge di avere nel panorama educativo: sicuramente la conoscenza delle disuguaglianze educative e degli strumenti per contrastarle è uno degli aspetti più interessanti che abbiamo approfondito e al quale ora presto maggiore attenzione nella mia pratica quotidiana.
Un altro valore aggiunto legato alla partecipazione a questo programma è il confronto con enti, istituzioni, associazioni che ruotano attorno al mondo della scuola e che ci aiutano a comprenderlo meglio: chi avrebbe mai pensato che un sabato mattina di luglio avrei avuto modo di dialogare con il dott. Roberto Ricci, Presidente di INVALSI?
Ciò che è stato più evidente e stimolante, nei primi mesi di Fellowship e rinnovato ad ogni incontro in piccolo o grande gruppo, è l’essere parte di un sistema trasformativo, internazionale, che ha formalizzato la necessità di tornare a rendere la scuola pubblica un luogo di crescita e riscatto.
Quali differenze hai notato nel tuo approccio all’insegnamento dopo l’inizio della Fellowship?
Lavoro da quattro anni insieme a un team stabile e affiatato di colleghe in una classe di scuola primaria di periferia, in cui la maggior parte della popolazione scolastica ha background migratorio. Ho sempre pensato che il nostro team fosse già sufficientemente attrezzato per rispondere adeguatamente alle sfide portate dai nostri alunni e dalle nostre alunne, ma grazie alla Fellowship mi sono resa conto di quali aspetti potenziare insieme alle colleghe.
Prioritariamente ci stiamo occupando della promozione del senso di benessere e appartenenza degli studenti e delle studentesse: stiamo cercando di migliorare il loro sentirsi accolti e ascoltati, liberi di esprimere le proprie opinioni e stati d’animo. Ci impegniamo affinché le situazioni di dissenso possano emergere e diventino occasioni per ragionare sulle motivazioni personali e sulle richieste del contesto, in modo da permettere loro di iniziare a pensare a quali miglioramenti vorrebbero vedere realizzati e a come possono agire per raggiungere gli obiettivi che si pongono. Oggi all’interno del contesto classe, domani nella propria comunità.
Puoi raccontarci un episodio significativo che ha cambiato il tuo modo di vedere la scuola o il tuo ruolo di docente in classe?
Recentemente, insieme a un gruppo di colleghe, partendo da delle evidenti necessità all’interno di diversi team, ci siamo cimentate nella pianificazione e realizzazione di una formazione interna all’Istituto Comprensivo in cui lavoriamo.
Nonostante le sfide che abbiamo affrontato, come il fatto che l’avvio del percorso sia avvenuto in un periodo particolarmente carico di impegni istituzionali e che le ore di formazione disponibili fossero già state in gran parte utilizzate, siamo riuscite a coinvolgere un numero sorprendente di colleghi. La loro partecipazione è stata non solo numerosa, ma anche attiva, il che ha reso l’intera esperienza ancora più significativa.
In questo contesto, Teach For Italy ha giocato un ruolo fondamentale nel motivarmi a promuovere la collaborazione tra pari: la Fellowship ci aiuta a comprendere l’importanza della leadership e della capacità di prendere l’iniziativa e risolvere problemi in modo creativo, così come ci motiva a coinvolgere e sostenere gli altri per generare leadership collettiva.
Ho potuto quindi sperimentare in prima persona, anche nel mio contesto lavorativo da docente di ruolo, come la condivisione delle esperienze e delle competenze possa realmente contribuire al miglioramento sia personale che collettivo, in un clima di apprendimento stimolante e inclusivo in cui ognuno si potesse sentire a proprio agio nel condividere idee e suggerimenti.
Questa esperienza positiva è una chiara dimostrazione di come la collaborazione, anche in situazioni difficili, porti a risultati significativi in termini di apprendimento e di potenziamento delle relazioni.
Qual è stato l’impatto della comunità di Teach For Italy sulla tua crescita professionale e personale?
La comunità Teach For Italy è per me un costante punto di riferimento. Che sia per chiedere suggerimenti didattici, per aiutarmi a superare una sfida particolarmente complessa o per celebrare piccole e grandi vittorie, posso sempre contare sul supporto di un gruppo con cui condivido principi, valori, aspirazioni, formazione.
Ritengo che il programma della Fellowship mi abbia aiutato a crescere personalmente, valorizzando i miei punti di forza e supportandomi nell’individuazione e potenziamento degli aspetti da migliorare, in un clima di confronto e rispetto reciproco che è diventato per me un modello relazionale imprescindibile.
Professionalmente come docente posso contare su un team che mi accompagna nella definizione e nel raggiungimento di obiettivi didattici strategici per la mia classe e mi fornisce stimoli di riflessione, apprendimento e confronto rispetto alla strategie didattiche, alle tematiche significative legate al mondo della scuola, e permette di condividere esperienze a livello internazionale in un percorso di crescita continuo. Recentemente mi è stata data la possibilità di trascorrere un weekend di confronto informale con un gruppo di Alumni e anche in questa occasione, nonostante i nostri percorsi formativi fossero caratterizzati da esperienze molto diverse tra loro, ho avuto modo di rendermi conto di quanto accoglienza, rispetto, condivisione e confronto siano temi fondanti per la comunità di Teach For Italy, ad ogni livello.
Guardando al futuro, come pensi di integrare ciò che stai apprendendo dalla Fellowship nel tuo percorso da docente?
Grazie alla Fellowship di Teach For Italy, sto acquisendo strumenti e risorse che mi aiutano a migliorare il mio impatto non solo in classe, ma anche nella costruzione di relazioni sempre più collaborative ed efficaci con i miei colleghi docenti e con i vari membri della comunità educativa.
La formazione che ci accompagna durante tutta la Fellowship, inoltre, mi offre l’opportunità di cogliere nuove prospettive e sperimentare strategie didattiche innovative, aiutandomi da un lato a migliorare l’efficacia delle mie lezioni, dall’altro a tenere in considerazione le necessità e le risorse del territorio in cui opero, stimolandomi a contribuire attivamente al miglioramento della comunità.
Uno degli aspetti più interessanti della partecipazione a questo progetto credo che sia la possibilità di collaborare, durante il periodo estivo, con enti esterni alla scuola, sia in Italia che all’estero. Questo ci permette di entrare in contatto con realtà magari distanti dalle nostre, dalle quali attingere risposte innovative a sfide che ci accomunano, attuando il principio di Teach For All, network globale di cui fa parte Teach For Italy, pensare globalmente e agire localmente.
Se penso al mio futuro come docente Fellow, quindi, sono fiduciosa di poter continuare a contare sul supporto di un sistema che mi aiuterà a trovare risposte concrete e significative alle sfide che quotidianamente mi troverò ad affrontare… insieme ad oltre 15.000 Fellow in 62 Paesi del mondo!
Silvia Zaghi
Fellow 2024 – Teach For Italy
