Come coinvolgere uno studente con disturbi del neurosviluppo in classe

L’incredibile storia di M., un caleidoscopio di sfide e trionfi, inizia con la sua entrata in una realtà scolastica nuova, una scuola primaria di Firenze, nel settembre 2022, dove incontra anche le docenti-fellow di Teach For Italy. M. porta con sé un mondo di neurodiversità, un universo tutto suo che ha richiesto tempo per aprirsi agli altri. Inizialmente, M. si è imbattuto in alcune difficoltà, esplorando il territorio sconosciuto delle relazioni con i compagni e di una nuova realtà da capire. L’adattamento iniziale non è stato facile, tanto che esprimeva attraverso aggressività nei confronti dei compagni, reazioni impulsive che lo portavano a lanciare oggetti, corse per nascondersi e non essere visto dagli altri. Insegnanti, genitori e compagni hanno deciso di aiutare il bambino, formando insieme un’armata di sostegno.

Le strategie messe in atto dagli insegnanti per aiutare M., bambino con disturbi del neurosviluppo

Per far fronte al comportamento di M. e per aiutarlo ad ambientarsi a scuola, insegnanti e compagni di classe hanno messo in atto strategie di accompagnamento per fornirgli routine, tranquillità, sicurezza nello stare in classe e svolgere le attività.

Ecco alcune delle attività messe in atto per farlo sentire a suo agio:

  • Creazione di un team collaborativo tra insegnanti, specialisti e genitori per supportare M. in modo completo.
  • Adeguamento della classe alle esigenze di routine dell’alunno, di cui al contempo hanno beneficiato anche gli altri bambini.
  • Creazione di un’agenda visiva dettagliata per scandire le attività e le parti della giornata scolastica, fornendo una struttura visiva e prevedibile.
  • Avvio di routine specifiche, come la revisione dell’agenda visiva, o l’appello durante il quale M. porta le foto dei presenti alla classe, volte a facilitare l’integrazione di M. e creare un ambiente confortevole.
  • Introduzione di prevedibilità nei momenti di riposo al termine di ogni attività attraverso i giochi preferiti di M. al termine di ogni attività.
  • Coinvolgimento attivo dei compagni per sostenere M., inclusa la partecipazione alle attività di gruppo e la condivisione dei momenti di riposo.
  • Condivisione delle modalità di lavoro e delle strategie con gli altri insegnanti del plesso, specialmente durante le attività laboratoriali a classi miste.
  • Garantire che i momenti di transizione tra diverse attività siano positivi ed arricchenti per M., riducendo lo stress associato a nuove figure di riferimento e modalità di lavoro.

Uniti da un comune obiettivo, tutti si sono coalizzati per creare un ambiente in cui M. potesse sentirsi a suo agio. Una piccola comunità che abbraccia la diversità, dove l’apprendimento reciproco è il fondamento. Tutte queste strategie sono servite per aiutare M. a interiorizzare le routine scolastiche ma anche ad essere sostenuto in alcune imprevedibilità che lo hanno aiutato anche a diventare molto più flessibile nei cambiamenti.

L’impatto di queste strategie non è solo visibile nelle azioni di M., ma anche nei cuori dei suoi compagni. Sono stati infatti di fondamentale importanza per l’alunno, che hanno iniziato a conoscere e a supportare anche nei momenti che per M. sono più difficili. È stato molto importante lavorare a piccoli gruppi e mostrare ad ogni bambino le abituali modalità di lavoro di M. e il suo funzionamento cognitivo e comportamentale. M. e i suoi compagni hanno imparato ad abbracciare la gentilezza, a essere pazienti e a condividere il loro tempo con M. Insieme, sono diventati una squadra, un fronte unito nell’affrontare le sfide.

M. diventa Rappresentante di classe

Quest’anno, i risultati del percorso di M. hanno raggiunto l’apice con la sua elezione come rappresentante di classe. A scuola infatti esiste un organo all’interno della scuola che è il consiglio degli alunni ed è costituito da due studenti (un maschio e una femmina) per ogni classe, dalla prima primaria alla terza secondaria di primo grado e che si riunisce per discutere di alcune proposte per la scuola come i turni del campetto da calcio e di basket, i turni di pulizia del giardino e di molte altre questioni. 

Il consiglio degli alunni è gestito da due insegnanti del plesso, una delle quali è la Fellow di Teach For Italy Angela Devi. In una scuola che celebra l’inclusività, questo evento è stato unico e rivoluzionario. Il Consiglio degli Alunni ha visto in M. un nuovo protagonista: per la prima volta un bambino con disabilità è stato eletto al Consiglio dai suoi compagni.

Le elezioni sono state un momento molto sentito e un’opportunità per M. di brillare. Le elezioni dei rappresentanti di classe avvengono in ogni classe della scuola all’inizio di ogni anno scolastico. All’interno di ogni singola classe viene spiegato il ruolo del rappresentante di classe e si ragiona insieme ai bambini su quali potrebbero essere le caratteristiche adatte a questo ruolo. Inoltre, viene chiesto ai bambini chi vuole candidarsi, perché pensa di poter fare bene questo compito e cosa intendono fare per i propri compagni. In seguito, ogni studente sceglie una compagna e un compagno che vuole eleggere come rappresentante, attraverso una votazione. Il bambino e la bambina con più voti vengono poi nominati rappresentanti di classe ed entrano a far parte del Consiglio degli Alunni.

Quando l’insegnante curricolare ha chiesto chi volesse candidarsi molti bambini hanno alzato la mano e tra questi anche M. Poco prima di fare questa domanda era stato fatto un circle time nel quale era stata fatta un’introduzione sul ruolo del rappresentante di classe. M. ha partecipato per poco al circle time in quanto, non riuscendo a seguire, è voluto uscire di classe. In seguito però gli è stato mostrato un video di presentazione nel quale i rappresentanti dell’anno precedente raccontavano la loro esperienza. M. ha voluto rivedere questo video più volte. Prima della votazione i candidati hanno dovuto fare un discorso che avevano preparato poco prima. M. è stato aiutato a preparare il suo discorso che però è stato ideato da lui stesso. Uno dei punti della candidatura del suo discorso diceva infatti che avrebbe fatto giocare gli altri bambini alle macchinine, che sono il suo gioco preferito. Questo, oltre alla grande stima che hanno i suoi compagni nei suoi confronti, è stato molto convincente e gli ha fatto ottenere quindi la maggioranza dei voti. M. è infatti un bambino molto stimato dai suoi compagni ma anche dai bambini di tutta la scuola, che lo ricercano molto. Quando è stato annunciato M. come rappresentante di classe tutta la classe ha esultato di gioia, anche quei bambini che solitamente ci tengono molto a vincere hanno esultato per lui. 

I punti di forza per far collaborare insegnanti e alunni al meglio

La sua elezione ha sfidato le convenzioni, portando la Fellow Angela Devi, insegnante e mentore, a riflettere sull’importanza di un consiglio realmente rappresentativo. M. non deve essere solo un simbolo, ma un attivo partecipante, e così sono iniziate le bellissime sfide per rendere ogni fase del Consiglio accessibile anche a lui. Fin dalla prima riunione del Consiglio la sua presenza ha dimostrato che l’inclusività non è solo una parola, ma una pratica che può trasformare l’esperienza di tutti. M. ha partecipato dall’inizio alla fine e le attività del Consiglio degli Alunni sono state calate alla sua portata. Durante il primo consiglio sono stati eletti tra i bambini più grandi il presidente e il segretario del consiglio che si occupano rispettivamente di rappresentare il consiglio e di fare il verbale. M. ha partecipato seguendo passo per passo le varie fasi attraverso un supporto visivo in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) dei vari step (foto a seguito) e attraverso dei ruoli attivi, per esempio seguendo le varie fasi attaccando un TIC ogni volta che veniva svolta una fase del Consiglio e ha inoltre avuto il ruolo di scrutatore durante l’elezione del presidente e del segretario.

Immagini fornite dall’autrice

Angela Devi ha voluto riflettere sul significato profondo di questa avventura, non solo per M., ma per la comunità scolastica tutta: un ambiente dove ogni bambino, senza maschere, possa contribuire e dove la diversità sia non solo accettata ma celebrata.

“Questa attenzione che M. ci impone, è un’attenzione alla cura, all’accoglienza e alla qualità del nostro lavoro. Non mi sono mai resa conto di quanto possiamo fare bene il nostro lavoro, se riuscissimo ad accogliere le esigenze di tutt* i nostri alunn*… Mi piace pensare che almeno a scuola i nostr* bambin* possano avere un’esperienza di comunità che sia sufficiente per fargli sentire che un altro mondo è possibile.”

Buon lavoro a M.!

Nella foto le maestre di M.: Angela, Francesca e Caterina

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